Nella maggior parte dei casi, una rivoluzione avviene quando un elemento
della società diventa “scomodo”, ma è proprio attraverso questo disagio che
si inizia a sentire l’odore di una nuova nascita che molto probabilmente
sarà portatrice della modifica di un copia e incolla, o, forse, portatrice di
un cambiamento radicale.
Sono fermamente convinta di quanto ho scritto, poiché nella mia vita ho
avuto la possibilità di entrare a conoscenza di molte sommosse avvenute
con un tale processo. Ma, se Thomas Hobbes fosse stato corretto
nell’affermare che le sentenze “senza spada non sono altro che parole” ,
allora la sottoscritta userà con elegante violenza gli strumenti offerti dalla
storia della moda per dimostrarvi la validità delle mie convinzioni…
… Christian Dior aveva cinque anni quando si trasferì con la sua famiglia a
Parigi. La città stava godendo gli ultimi anni della Belle époque, l’età d’oro
che presiedeva la prima guerra mondiale. Al principio di quest’ultima, Dior
stava già mostrando interesse nella moda quando da Parigi arrivò un
annuncio che “le parigine stavano iniziando a indossare gonne corte e
stivali “volanti”, allacciati fino alle ginocchia. La disapprovazione fu
unanime e potente. Tuttavia, proprio quel giorno, ognuna si affrettò a
ordinare stivali e gonne corte da Parigi con la posta della sera”. E fu
esattamente da quel momento che il giovane Christian iniziò a perseguire
una vita culturale che lo portò al concepimento del “New Look”. Infatti, nel
Febbraio 1947, Christian Dior lanciò la sua prima collezione di moda. La
sfilata di 90 modelli fu presentata nei saloni della sede della maison in
Avenue Montaigne 30. In origine, le due linee della collezione primavera-
estate erano chiamate “Corolle” e “Huit”. Tuttavia, la nuova collezione è
passata alla storia della moda come il “New Look” dopo che Carmel Snow,
la caporedattore di Harper’s Bazaar, estasiata dalla rivoluzionaria linea
ebbe a esclamare: “What a new look!” (È un look così nuovo!). Da quel
momento la linea di Dior fu nota al mondo con il soprannome americano.
Il New Look è stata una rivoluzione per la moda femminile alla fine degli
anni quaranta. Alla collezione di debutto di Christian Dior si attribuisce il
rilancio dell’industria della moda nella Francia del dopoguerra. La
silhouette era caratterizzata da una vita piccola e stretta e da una gonna
ampia che scendeva fin sotto la metà del polpaccio, enfatizzando busto e
fianchi. La collezione presentava modelli più squisitamente femminili, in
contrasto con le mode del tempo, realizzando gonne ampie, vita stretta e
spalle morbide. Il New Look divenne estremamente popolare, la sua
silhouette a gonna ampia influenzò altri stilisti fino agli anni ’50 come
Vincenzo Ferdinandi e le Sorelle Fontana, ma anche i designer più recenti
degli anni 2000, tra cui Thom Browne, Miuccia Prada e Vivienne Westwood.
Dunque, la scomodità di quelle gonne corte tanto contestate all’origine
della prima guerra mondiale, portarono un giovane ragazzino alla conquista
dell’universo della moda, effettuando un mutamento radicale.
Ma ricordate, ogni rivoluzione avviene quando si ha il coraggio di cambiare.