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Un giorno, due anziani signori si conobbero frequentando un corso «Guida all’ascolto della musica classica» presso una Università per la terza età, scoprendo di avere in comune una sconfinata ammirazione per le sinfonie e i concerti di Brahms.

Fraternizzarono e iniziarono a frequentarsi, conversando piacevolmente non soltanto di musica ma anche di scienza e tecnica, pur essendo entrambi di estrazione e di cultura medio-basse.

Uno dei due, Remo, in tempi lontani aveva frequentato tre anni di liceo scientifico ma aveva dovuto abbandonare gli studi in seguito alla morte del padre; trovato un impiego come magazziniere, divenne l’unica fonte di reddito per la famiglia. Riuscì tuttavia a coltivare il suo amore per la musica e le scienze, leggendo di tutto, spesso senza capire per mancanza di basi matematiche.

Quando Remo contattava una persona da lui ritenuta competente in una certa materia, la subissava di domande, alle quali spesso non corrispondevano risposte di suo gradimento.

Dino, chimico, aveva insegnato per quarant’anni in un Istituto tecnico industriale per chimici e, anche da pensionato, pubblicava articoli su riviste e in Internet.

Da quando ne fu al corrente, Remo iniziò a tormentare l’amico con raffiche di domande a cui questi cercò di rispondere usando una terminologia più semplice possibile, senza però sacrificare il rigore scientifico.

Argomento: quella scienza affascinante chiamata Chimica.

Il resoconto dei colloqui tra i due amici e' disponibile cliccando qui.