L’ILLUMINISMO E ZARA NON SARANNO FORSE GIUNTI ALLO STESSO TIPO DI RAGIONAMENTO?

immagine divisa da una bilancia, a sinistra uomini illuministi, a destra modelli


Il cambiamento è un elemento perennemente rifiutato da coloro che vivono
nel benessere. D’altronde, perché mai comprarsi un maglione proveniente
da un noioso marchio fast-fashion quando si possiede già uno firmato ralph
lauren…


… Fu proprio questo tipo di ragionamento che mosse la nostra rinomata
Zara a cominciare a collaborare con marchi che, nella gerarchia della
moda, sono sicuramente superiori.
Quando infatti ci si trova sotto un regime gerarchico scomodo e contestato,
la novità è costantemente ricercata. Ma questo tipo di bramosa e
ininterrotta caccia, porterà mai al tesoro che profondamente desideriamo?


Questa è una domanda di cui non conosceremo mai la risposta, se non
attraverso l’accettazione del fatto che cambiare non è sempre sinonimo di
migliorare, poiché molte altre volte lo è di non tollerare uno status quo già
perfetto.


La condizione di angoscia dell’uomo contemporaneo quindi è radicalmente
cambiata da quella dell’uomo medievale, che, nonostante le sue condizioni
precarie, riusciva a mettere in atto lo stesso principio con il quale
Machiavelli separerà la politica con l’etica, cioè distinguere l’”essere”,
ovvero le cose come sono effettivamente, dal “dover essere”, ossia le cose
come dovrebbero essere per conformarsi ai propri valori morali.


Solamente verso il XVII secolo si inizierà a dissentire dalla precedente
separazione attraverso opere concrete, poiché ciascun individuo verrà
considerato per il suo merito personale, e non più dal ceto di nascita (
quindi non più “fermo” nel suo essere, ma “in movimento” verso il dover
essere). E proprio attraverso questa visualizzazione della società che si
promuoverà l’ Illuminismo, un movimento intellettuale e filosofico di origine
francese che privilegerà la conoscenza, il mezzo per migliorare
concretamente la vita umana.

immagine divisa da una bilancia, a sinistra uomini illuministi, a destra modelli

Dunque, andando a rileggere la prima frase, quest’ultima si può realmente
affermare? Non sarà forse che la nostra vita sia determinata dalla nostra
convinzione della necessità di un perenne cambiamento? Semmai fosse
così, come dovremmo intendere quest’ultimo sostantivo?

Francesca Cipriani

Immagine generata con AI di Asia Pavone

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