Il punto di vista di uno studente sul caso Amsterdam.
Nella notte del 7 novembre, nella capitale olandese si sono consumati diversi scontri violenti che hanno visto come protagonisti le tifoserie dell’Ajax (squadra locale) e del Maccabi Tel Aviv (in trasferta da Israele).
Ebbene i principali enti televisivi nazionali e quasi tutti i leader di destra europei, quali Meloni, Wilders e lo stesso Netanyahu hanno subito gridato allo scandalo della violenza antisemita, definendo l’evento un “pogrom” (in riferimento alle tragiche e sanguinose persecuzioni anti ebraiche avvenute in Russia tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento).
Ma è veramente andata così?
Partiamo subito dal presupposto che non c’è atto violento che possa mai essere giustificato e che quindi queste azioni vanno assolutamente condannate.
È certo vero, però, che la narrazione preponderante portata avanti fino ad adesso è più che deviante.
Sì, i tifosi olandesi, a fine partita, hanno aggredito i tifosi ospiti. Ma dal momento del loro arrivo, la tifoseria del Maccabi (nota per le sue tendenze di destra estremista), ha iniziato a creare disordini, intonando cori contro la Palestina, strappando e bruciando diverse bandiere palestinesi e aggredendo un tassista di origine marocchina.
Va inoltre preso in considerazione che l’Ajax ha legami molto forti con la comunità ebraica e infatti, spesso, nelle trasferte vengono intonati cori antisemiti a loro danno.
Pertanto è sbagliato dire che questi attacchi sono nati dal nulla o, peggio ancora, da un sentimento antisemita.
La verità è che la violenza trova il suo spazio quando chi dovrebbe affrontare queste problematiche, la politica, decide di voltare lo sguardo altrove.
È ancora più assurdo che a gridare alla violenza antisemita siano proprio i politici noti per le loro idee e riforme islamofobe, xenofobe e in generale razziste.
È giusto, quindi, condannare gli atti violenti avvenuti ad Amsterdam (sia quelli contro i tifosi del Maccabi che quelli contro i cittadini olandesi), ma non scordiamoci che l’occidente sta lasciando che a Gaza, nel Libano e in Cisgiordania avvenga un genocidio a cielo aperto. Ogni giorno muoiono bambini, donne, anziani, uomini; gli ospedali vengono bombardati, così come i campi profughi e le case.
Tra le migliaia di esempi, c’è un video condiviso sui social dal giornalista Yanis Tirawi, e originariamente pubblicato da alcuni soldati israeliani. In questo video si vedono alcune case palestinesi venire distrutte dalle esplosioni. La dedica dei soldati israeliani recita: “Dedichiamo questa esplosione a tutti i tifosi del Maccabi Tel Aviv. Raggiungeremo tutti voi, figli di …”
Detto questo, vi lasciamo trarre le conclusioni, chiudendo con questo interrogativo:
Perché nessuno dice niente quando più di 40.000 Palestinesi muoiono, ma tutti gridano allo scandalo e fanno collegamenti alla Shoah quando una manciata di ultras israeliani viene picchiata? Esistono quindi gli esseri umani di serie B?
-Pietro Centorame, 4i





